LUIGI ARMANDO OLIVERO
Mappa del sito
Rondò dle masche L'Alcyone, Roma, 1971
Ij faunèt Il Delfino, Roma, 1955
Articoli di Giovanni Delfino riguardanti Luigi Olivero pubblicati su giornali e riviste
Le poesie di Luigi Armando Olivero (Seconda parte)
Le poesie di Luigi Armando Olivero (Terza parte)
Poesie di Luigi Olivero dedicate allo sport
Documenti e curiosità
Annuncio pubblicato su Ël Tòr ~ Anno II, N° 13, del 13 aprile 1946, pag. 6
Linoleum di Gabriele Cena dalla rivista di Olivero Ël Tòr
Angelo Brofferio da Ël Tòr N° 13 del 13/4/1946
Armando Mottura da Ël Tòr N° 15 del 11/5/1946
Edmondo de Amicis da Ël Tòr N° 13 del 13/4/1946
Eugenia Martinet da Ël Tòr N° 13 del 13/4/1946
Jean Arthur Rimbaud Ël Tòr N° 15 del 11/5/1946
Alberto Arnulfi Ël Tòr N° 13 del 13/4/1946
Teresio Rovere Ël Tòr N° 14 del 27/4/1946
Vittorio Alfieri Ël Tòr N° 13 del 13/4/1946
Cedola di commissione libraria allegata ad un numero della rivista letteraria romana La carovana del 1954
Frontespizio e breve articolo di Olivero dalla rivista Poesia dialettale da lui fondata e diretta, da questo numero allegata alla rivista letteraria romana La Carovana
Luigi Olivero in Long-Play
Luigi Olivero ha scritto numerose poesie che sono state armonizzate da diversi musicisti quali Alfredo Nicola (Alfredino), Menotti Tomaselli, Umberto Manfredi, Emanuele Croce, Ettore Desideri, Vincenzo Davico. Testi e musica sono stati pubblicati tra il 1932 ed il 1954 nella Colana Musical di Brandé, edita a Torino a cura del M° Alfredo Nicola.
Olivero ha poi collaborato a lungo con il M° Mario Piovano con poesie e testi originali messi in musica dallo stesso Piovano con arrangiamenti di Romano Farinatti (grande collaboratore di Gipo Farassino e di tanti altri artisti).
Questa sinergia ha prodotto numerosi dischi, sia LP che NP: Long Play G.R. LP-HP 3721, Vedette VFS 814, Fonit Cetra LPP 142, Numero Uno 25 KN 55002, Signal SLP 55; Normal Play G. R. Century Record 9118, 9120, Fonola 2006, Signal S 462, 464, 465, 466, 467.
Il Long Play della Numero Uno (1) del 1969, 25 KN 55002, cantato da Luisella Guidetti (2), dal titolo ...e poi domani ancora, contiene 9 brani di cui uno su traduzione di Luigi Olivero da testo di François Villon La balada di pendù e musica del M° Mario Piovano.
Di Luigi Olivero, Mario Piovano, in un'intervista rilasciata nell'ottobre del 2010, a Nico Ivaldi per Piemonte mese, ebbe a dire:
Però il miglior paroliere che abbia mai avuto è stato il villastellonese Luigi Armando Olivero, del quale tesserono lodi Grazia Deledda, Trilussa, Pavese, Ada Negri, Pasolini, Sibilla Aleramo.
http://luigiolivero.altervista.org/Masche/06_Balada_dij_pend__.wma.
Per gentile concessione de Il negozio di Euterpe (Per maggiori notizie andare alla voce Siti integrativi)
Qui di seguito il testo della traduzione di Luigi Olivero de La balada dij pendù di François Villon:
Balada dij pendù
Gent che dòp noi vive ancóra, ò fratej,
guardene nen con ël cheur andurì,
ché, se pietà 'd nòst maleur peule avej,
Nosgnor për noi pudrà debne mersì.
Sinch, ses, ën vëde pendù belessì.
Quant a la carn, che tròp l'oma nurrì,
or a furmiola 'd vèrm giàun e spurì
e an sënner j'òss an caschran sul gramon.
Oh, sbëfié nen nòst festin maledì.
Preghé Nosgnor, féne dé sò përdon!
*
E, se 'v ciamoma fratej, prové nen
vërgogna 'd noi ch'a l'han fàne murì
për giust castigh. Ma arcordeve, seren,
che tut pòvr òm a cost mond peul falì.
Smon-e le scuse 'd noi, scòrze 'd bandì,
al Fieul 'd Maria 'd giusmin tut vestì
për che, ant soa gràssia, an manten-a a l'abrì
dai feu dl'etèrna infernal danassion.
Noi soma mòrt. Gnun an dev maledì.
Preghé Nosgnor, féne dé sò përdon!
*
La pieuva 'd mars l'ha brossane, arzensà,
cangiane 'l sol ant branch sèch e scrussì.
Bèrte, croass, nòstri euj l'han rancà
e ij pèil dla barba e dij sign dëscuzì.
Mai un pò 'd réchie né neuit né dì.
Peuj 'd sà, peuj 'd là, scoratand a piasì,
ël vent në sbat con ëd crij da strunì.
Pi 'd bèch che d'ije ant ij nòstri s-ciancon...
Vnì mai a sté 'nt nòstr ë-strop maledì.
Preghé Nosgnor, féne dé sò përdon!
ENVOI
Prènsi Gesù, sgnor dël mond, esaudì
nòstra speransa 'd nen essi sezì
dai trent dl'Infern: ant ël nòstr abandon.
Gent, rije nen 'd nans a noi maledì.
Preghé Nosgnor, féne dé sò përdon!
Voltà an piemontèis ant ël Di dij Mòrt MCMXLIII
Musicalbrandé N° 11, settembre 1962
(1) La Numero Uno è una casa discografica fondata da un gruppo di autori fuoriusciti dalla Ricordi. Fondata nel 1969 da Giulio Rapetti (Mogol), da suo padre ed altri tra i quali presto si aggiunse Lucio Battisti che però, fino al 1971, per motivi contrattuali, continuò ad incidere per la Ricordi. Nella scuderia entreranno Bruno Lauzi, la Formula Tre e molti altri. Nel 1974 la casa discografica viene ceduta alla RCA per 400 milioni di lire, ma il marchio verrà mantenuto fino agli anni '90.
(2) Luisella Guidetti nasce a Torino nel 1949. Inizia a 16 anni l'attività di cantante in locali torinesi e partecipando ad alcuni festival. Dal marzo 1969 prende vita la sua collaborazione con il M° Mario Piovano. Viene scoperta lo stesso anno da Maurizio Corgnati, regista e, all'epoca, marito di Milva, che ne diventa il produttore. Alla festa dell'Uva di Caluso (TO) partecipa con Graziella Ciaiolo. Alla fine dell'anno esce il suo LP ...e poi domani ancora. Viene etichettata come la cantante della mala torinese. La Guidetti dimostra di avere voce molto bella, ma soprattutto grandi doti d'interprete. Proprio sfruttando queste doti, dagli anni '80, inizia ad interpretare sit-comedy in piemontese trasmesse da varie emittenti televisive.
(Note tratte, con qualche leggera modifica, dal sito de Il negozio di Euterpe)
Il Long Play della Fonit-Cetra del 1970, LPP 142, cantato da Graziella Ciaiolo (3), dal titolo La strada che porta in città, contiene 11 brani, tutti in piemontese, su musica di Mario Piovano, arrangiamenti di Romano Farinatti; di questi, 7 su testo di Luigi Olivero (la grafia è quella riportata sul retro del Long Play):
Cansôn di bresabosc; La nascita di Giandôja; L' sogn d' Giacô Trôss; L'amour an ti gran; Wiener Vine Valz; I cimiteri dla mala sort; Balada miloz dij mórt ëd Lofotèn (Libera traduzione di Luigi Olivero daTous les morts sont ivres poesiadi Oscar Vladislas de Lubicz Milosz, poeta ,scrittore e diplomatico lituano-francese, Czereia 28 maggio 1877 - Fontainebleau 2 marzo 1939)*
Le canzoni possono essere ascoltate cliccando sul relativo titolo .
* Lofoten: isole della Norvegia ove esiste un monumento sovietico a ricordo degli ottocento prigionieri di guerra che qui trovarono la morte.
Lofoten Islands
(3) Graziella Ciaiolo (Cambiano 4 febbraio 1949) inizia ad esibirsi da ragazzina come cantante di operetta in vari spettacoli scolastici; dopo la qualifica di segretaria d'azienda, si dedica a tempo pieno all'attività di cantante, partecipando a vari concorsi; impara inoltre a suonare la chitarra e la fisarmonica e si dedica, inizialmente al folk. Specializzatasi in un repertorio di canzoni popolari piemontesi, partecipa nell'agosto 1969 al Festival Nazionale dei Cantastorie di Piacenza, ottenendo un buon successo e, in conseguenza di ciò, viene notata dalla Fonit-Cetra, etichetta tra le più attente alla musica popolare, che le propone un contratto discografico. Incide così, nel 1970, il primo album, La strada che porta in città, con canzoni tutte in lingua piemontese, scritte da Mario Piovano per le musiche e da Piero Novelli e Luigi Olivero per i testi; al disco collabora il maestro Romano Farinatti, che cura gli arrangiamenti. Nel 1970 partecipa al Festivalbar nella Serie Verde con Vedo lui, la sua prima incisione in italiano. Nel 1971 pubblica un ulteriore 45 giri, Svegliarsi una mattina - Amen realizzato con la collaborazione del gruppo Gli Aspidi (Emilio Mondelli voce, Franco Cassina chitarra, Maurizio Vergani tastiere, Tino Fontanella basso, Glauco batteria), che in seguito diventeranno i Ricordi d'Infanzia gruppo di rock progressivo. Partecipa poi a Un disco per l'estate 1972 con Lontano vicino, canzone scritta da Eros Sciorilli per la musica, mentre il testo è di Alberto Testa. Il brano viene però eliminato e non supera la fase eliminatoria. Il 1974 è l'anno del suo secondo album, Canzoni in passerella; dopo la scadenza del contratto con la Fonit-Cetra prosegue l'attività a livello locale, ritornando nuovamente al folk, per qualche anno, per poi ritirarsi a vita privata ed avviare un'azienda che produce abbigliamento, tuttora in attività, a Moncalieri.
(Biografia tratta, con qualche leggera modifica, da Wikipedia)
Per gentile concessione de Il negozio di Euterpe (Per maggiori notizie andare alla voce Siti integrativi)
Il Long-Play Signal SLP 55 Canssôn d'la mala di Mario Piovano e del suo complesso del 1970 contiene 14 brani tutti messi in musica da Mario Piovano. 6 sono su testo di Luigi Olivero: Ij Taroneis, Case squillo cantate da Mario Piovano, Le massagiatris cantata da M. Mauri, Polenta e giassa cantata da A. Valli, Giacô fumna cantata da M. Mauri, Concettina Taronetti cantata da Mario Piovano. Le singole canzoni sono incise anche in 45 giri sempre della Signal S462, 464, 465, 466, 467.
Il Long-Play Vedette VFS 814 El baracon 'd Piassa Vittorio di Vigiô Maciafer e Gino Amerio con Mario Piovano e i so Sômà del 1967 contiene 14 brani tutti con la musica del M° Mario Piovano. 4 sono su testo di Luigi Olivero, qui detto Oliver. Sono Ij Taroneis, Case squillo, Le massagiatris, Giacô fumna; le stesse presenti anche nel precedente Long-Play ma qui cantate da Vigiô Maciafer e Gino Amerio con Mario Piovano e i so Sômà.
Il Long Play della Century Record LP - HP 3721 del 6/12/1969 La piola dij rubinet di Mario Piovano ed il suo complesso folcloristico contiene due canzoni su testo di Luigi Olivero: Tango dl'amburnì cantato da Arnolfo Valli e Le miniveste Cantato da Graziella e Arnolfo Valli. Le due canzoni sono incise anche su 45 giri sempre della Century Record 9118 e 9120.
Pagelle di Luigi Olivero
II Elementare a Condove 1916~1917
III Elementare a Torino Borgo Dora 1918~1919
Medaglia Primo premio Geometria assegnata a Luigi Olivero per l'anno 1924~1925
Proprietà del Sig. Alessandro Rossi di Roma
Curriculum di Luigi Olivero scritto da lui stesso
Tra i fogli sparsi rintracciati nel Fondo Olivero giacente presso la Biblioteca Civica di Villastellone, si trova un curriculum di Olivero autografo, in parte dattiloscritto ed in parte manoscritto, con numerose aggiunte, anche queste manoscritte, ai margini e numerose cancellazioni.
Con tutta probabilità questo curriculum è stato predisposto sul finire degli anni '40 per la pubblicazione su un risguardo di copertina di una sua opera di imminente pubblicazione.
L'interpretazione, e la conseguente trascrizione, è stata molto difficoltosa e ha richiesto un tempo notevole per le cattive condizioni del documento. In particolare riguardo la parte manoscritta e le aggiunte a margine.
Si riproduce in ogni caso anche la pagina originale (fronte-verso).
Il documento riveste grande importanza in quanto qui, unica volta, compaiono collaborazioni di Olivero che lo stesso non ha poi più ripreso.
O L I V E R O
Dr. Comm. Luigi Armando, nato a Torino il 2 nov. 1909. Coniugato. Residente a Roma dal 1941. Giornalista professionista dal 1930. Ha esordito nel 1929 con articoli di viaggio e varietà dall'Algeria, Marocco, Spagna, Inghilterra, Turchia, pubblicati ne "La Stampa" e "Gazzetta del Popolo". Ha tradotto in italiano, per primo, scritti del maggior poeta cattolico spagnolo José Maria Premán e di Federico Garcìa Lorca. Dal 1930 al 1934 redattore della rivista "Il Dramma", collaboratore al "Gazzettino" di Venezia, a "L'Armonia" di Milano, a "La Gazzetta Sportiva" e ad altri quotidiani. Dal 1934 alla primavera del 1937 caporedattore de "Le Grandi Firme" e poi condirettore del "Gazzettino Illustrato". 1937-1938 vice corrispondente da Londra del "Giornale d'Italia" con C. M. Franzero. Dal 1938 al 1940 critico cinematografico, teatrale e articolista di varietà de "L'Italie nouvelle" a Parigi. Vice corrispondente de "La Gazzetta del Popolo", "La Tribuna", "Il Giornale di Genova". Dal 1940 al 1943 ha collaborato con articoli apolitici a numerosi quotidiani - "Il Secolo XIX", "Il Resto del Carlino", ecc. - e riviste: "Oggi", "L'Illustrazione del Popolo", ecc. Redattore dei servizi esteri de "Il Messaggero". Corrispondente romano dei settimanali iberici "Hestampas", "Marca", "Fotos", "Deportes". Ha partecipato attivamente al movimento di resistenza in organizzazioni militari e apolitiche, ancora prima del 25 luglio ed è in grado di produrre i certificati di alta benemerenza. Nel 1944 ha fondato e diretto fino al 1946 un settimanale apolitico storico-letterario di vita subalpina - "Ël Tòr" - al quale hanno collaborato Einaudi, Croce, Papini. Collaboratore e inviato speciale all'estero di "Momento". "Momento-Sera", "Espresso", "Il Mattino di Sicilia", "Il Giornale dell'Emilia", "Il Popolo Nuovo", "Il Giornale di Torino", "Italia Nuova". Ha pubblicato cinque volumi sugli Stati Uniti, Turchia ecc. Viaggi e permanenze in quindici paesi di tre continenti. Dal 1946 al 1949, redattore dei servizi esteri e collaboratore diplomatico de "Il Popolo di Roma", quotidiano centrale della D. C. (1) Attualmente collabora intensamente al "Popolo Nuovo", "Gazzettino", "Gazzetta di Venezia", "Il Nostro Tempo" settimanale cattolico ed è direttore responsabile proprietario de "Le Grandi Firme" (nuova serie, d'imminente pubblicazione) settimanale di novelle e inchieste dei massimi scrittori. In questi ultimi anni ha pure collaborato a "Pro Familia", "Rivista delle Missioni" e ad altri venti fra quotidiani indipendenti e riviste. In totale ha collaborato, in Italia e all'estero, a oltre duecento fra giornali e riviste. In politica, indipendente.
(1) che ha lasciato in seguito al recente cambio del direttore.
Aggiunte a matita ai margini del foglio
Polemista, scrittore "fantaisiste", giornalista di viaggio, poeta piemontese fra i più giovani e audaci che abbia oggi l'Italia
da aggiungere in seconda riga dopo Roma 1941.
(il più importante "magazine" italiano di letteratura cosmopolita)
da aggiungere dopo "Le Grandi Firme"
nei giorni della liberazione di Roma
da aggiungersi probabilmente dopo 25 luglio
di polemica "moralistica"
da sostituire ad apolitico nella descrizione de Ël Tòr
l'attuale Presidente della Repubblica Italiana Luigi
da aggiungersi prima di Einaudi. Aggiunge Giovanni a Papini e Benedetto a Croce
partito al governo Democrazia Cristiana
da sostituire a D. C.
"Giornale della Sera"
da aggiungere dopo "Gazzetta di Venezia"
Ha prodotto per il teatro di rivista e per la radio. In volume
Babilonia stellata Ed. Ceschina Milano 5a edizione
Turchia senza harem Ed. De Luigi Roma 2a edizione
Adamo ed Eva in America Ed, Atlantica Roma
In preparazione:
Museo delle statue di cera (tre volumi di profili, interviste, saggi di grandi personalità dell'arte, politica ecc.
Paese di Buffalo Bill: l'America per tutti e per nessuno
Traduzioni in italiano:
Barbari e musicisti (I tedeschi come sono) Ed. Viglongo, Torino, 1945
Scritti di Ramon Gomez de la Serna in preparazione
Paese di Sancio Pancia di Vicente Blasco Ibáñez in preparazione
da aggiungere alla fine
Aggiunte a matita sul retro del foglio
Considerato il maggior poeta vivente in lingua piemontese. "The Italian Daily News" di San Francisco di California lo ha recentemente definito. "A leader, a Maestro, no doubt. The most perfect and pure in Piedmontese literature.
"Il Popolo" di Roma: ...un beffardo, superbo, tormentato e anche brutalmente violento rimatore e novatore dell'attuale poesia piemontese".
La critica francese ha scritto che "Certains poèmes de Olivero sont de veritables tableaux de Rubens... Son inimitable inspiration tire ses origines da une existence nomade et aventurouse et plane sur des orizons insolites à l'habituelle poèsie non seulement piemontèise, mais de tous les dialectes...
Definito il "jeune faune" e "l'enfant terrible" della poesia subalpina, ha scritto in questo linguaggio otto volumi di liriche che sono anche il diario intimo di tutti i suoi viaggi: dal mare al deserto, dalla montagna alla giungla, in pace ed in guerra.
In piemontese: Torce a vent 1924 - 1929
Mistà pagan-e (Immagini pagane) 1930 - 1934
Poema dl'elica 1935
Ël diauleri 1940 - 1944
Roma andalusa (Con prefazione di G. D'Annunzio) 1945
Cantaran-e 1945 - 1949
Carta canta (prose) 1924 - 1930
Innumerevoli sue liriche sono state musicate dai più noti musicisti viventi del Piemonte, dal M° Vincenzo Davico, dal M° Alfredo Nicola (cancellato) dal M° Carlo Emanuele Croce.
Progetto autografo della testata della rivista "Ël Tòr" 1945
Lettera del 1945 da inviarsi ad Orfeo Tamburi per accordi di collaborazione artistica
alla nascitura rivista di Olivero "Ël Tòr"
Il 14 luglio del 1945, sul N° 1 de Ël Tòr, la rivista fondata e diretta a Roma da Luigi Olivero, compare questa dichiarazione d'intenti del suo direttore, che trascrivo qui integralmente, trovandola attualissima ancora oggi.
P R O P O N I M E N T D Ë L T Ò R
PARÒLE CIAIRE
An mes a l'angorgh dle mila e un-a corent polìtica che ant costi ùltim mèis arbeuj s-ciumand antorn ai pilastr dirocà dla vita italian-a, un'arvista ch'a seurt con la precisa intension ëd nen angolfesse ant gnun-e 'd coste corent politiche a peul anche nen esse chërdùa. An efet, ancheuj a esisto tròpe publicassion con la barba finta ch'as proclamo «indipendente» ò «apolìtiche» ant ël titol për dëslesse, anvece, ispirà a una ciaira ò stërmà adressa polìtica angrumlìa con aria inossentin-a tra le righe dij sò articoj anvlupà sovens ant ël vel bianch da prima comunion dij titolin pi discret. A esse sincer, a bsògna arconòsse che ancheuj la nebia greva dla polìtica a l'ha talment ambibì ij grop nervos ëd nòst sërvel da rende squasi impossibil una qualsissia manifestassion inteletual pura e sempia. Sarà un bin, sarà un mal? Quaicadun a l'ha dit che la polìtica, an literatura, a l'é come la salcanàl ant la crema. Ma, tutun, ancheuj a l'é 'd moda fé intré la polìtica daspertut...
E antlora noi saroma s-cèt: faroma 'nsun-a polìtica për esse lìber ëd consideré serenament tute idèje polìtiche. Val a dì che publicheroma dë scrit - ëd preferensa leterari, colturaj, folcloristich - sul Piemont ò su argoment interessant ij piemonteis lontan da soa tèra, compòst an piemontèis (perchè nòst linguagi a l'é 'l nòst caràter midem) e an italian (specialment la prosa, për rason tecniche) da scritor che lassroma ant la pi democràtica libertà d'espression dël sò pensé politich, an lassandje, naturalment, ëd cò la completa responsabilità 'd lòn ch'a scrivo e ch'a sotsigno.
Për nòst cont particolar, noi ij tenoma mach a dì, con vos bin àuta, bin ciaira e goliarda, che saroma, 'd nans a tut e 'd zora tut, orgojosament «piemontèis». E sòn a veul peui dì che, ansima dël tempestos ciarivarì dle idèje e dle tendense violentement contrastante, ardità da l'Italia con ël pi tràgich naufragi dla soa storia, noi is butoma idealment da banda su la cita isola teritorial dël Piemont ch'a stërma, darera dla soa granda sentura 'd ròche alpin-e, un bòsch bin satì d'erbo neuv vòlte secolar rapresentà dai valor tradissionaj dla soa verament libera e verament democràtica civiltà polìtica: spetand ël moment, s'a vnirà, 'd torna pié an considerassion, s'a survivran, ij valor an travertin monumental dla milenaria civiltà roman-a che ancheuj a tramblo paurosament su le scrussije fondamenta dla penisola.
E costa a sarà la nòstra fasson pi onesta d'esse 'd bon sitadin ch'a veulo artempresse spiritualment a le frësche sorgiss ëd sò Paìs, ëd nans ëd dé man con impegn e convinssion a cola fròssa euvra 'd ricostrussion polìtica e material dla Nassion: euvra ch'a pudrà mach esse ancaminà ël dì che tutti j'italian a saran torna unì, come ai bej temp dël Risorgiment, ant una midema volontà 'd travaj e 'd concordia nassional. Dì che speroma - malgré tute le nivolen-e ch'a j'é an sl'orizont - a sia davsin a s-ciòde sota 'l bel sol luminos dle fortun-e d'Italia e dël Piemont.
NOTA AL TESTO
Come si potrà notare, Olivero scrive linguagi contrariamente all'uso attuale da parte degli aderenti alla Compania dij Brandé che utilizzano lenga e lengagi. Lo stesso Pinin Pacòt, fondatore della Companija nel 1927, ha sempre utilizzato nei suoi scritti lingua e linguagi. Solo dopo la sua morte Camillo Brero e gli altri Brandé hanno iniziato ad utilizzare Lenga e lengagi. La giustificazione che hanno dato è stata perché ci è piaciuto di fare così.
Vedere in proposito i dizionari classici del piemontese:
CAPELLO LOUIS COMTE DE SANFRANCO Dictionnaire portatif Piémontais-Français suivi d’un vocabulaire français des termes usités dans les Arts et Métiers Turin Vincent Bianco 1814
CAVALIERE VITTORIO DI SANT’ALBINO Gran dizionario piemontese-italiano Società l’Unione Tipografico-Editrice Torino 1859
DAL POZZO GIUSEPPE Glossario (Vocabolario) Etimologico Piemontese Casanova Torino 1893
GAVUZZI GIUSEPPE Vocabolario piemontese - italiano. ed. L. Roux e C. - Torino - Roma - 1891
LEVI ATTILIO Dizionario etimologico del dialetto piemontese G.B. Paravia Torino 1927
PASQUALI GIOVANNI Nuovo dizionario piemontese - italiano - ed. Moreno. Torino - 1869
PIPINO MAURIZIO Vocabolario piemontese. Torino, nella reale stamperia - 1783
PONZA MICHELE Vocabolario Piemontese-Italiano e Italiano-Piemontese Carlo Schiepatti Torino 1846
ZALLI CASIMIRO Disionari piemontèis, italian, latin e fransèis Da la stamparia d’ Peder Barbie Carmagnola 1815
Progetto autografo della rivista "Il Nord" poi non realizzato
Progetto di impaginazione di un articolo di Olivero per la sua rivista "Ël Tòr" 1945
Carta da lettera intestata di riviste dirette da Olivero (Ël Tòr, Il Garibaldi)
e de "Il giornale d'Italia" di cui Olivero fu corrispondente
Carta da lettere di Luigi Olivero utilizzata negli anni '50
Dattiloscritto autografo della poesia "Le lacrime dle viole"
con correzioni manoscritte
Al recto biglietti del cinema romano "Quirinale" al verso la poesia
di Olivero "Notre-Dame de Paris"
Rendiconti di "Adam and Eve in America" e di "Turkey without Harems" inviati
ad Olivero dall'agente londinese Jasmine Chatterton nel 1952
Corrispondenza di Olivero con la sua agente londinese Jasmine Chatterton
7 settembre 1950
Corrispondenza di Jasmine Chatterton a Luigi Olivero
26 giugno 1950
Pubblicità su "Echi della stampa", recto "L'Unità", verso "Ël Tòr"
Recensione di "Turkey without Harems" da parte della rivista inglese "The Bookseller"
Attestazione da parte de "Il Cenacolo" del ricevimento delle poesie di Olivero
per il concorso "Nino Costa" del 1957
Conto d'albergo a San Sebastian del 1938 durante un soggiorno quale
corrispondente de "Il lavoro fascista" dalla Guerra Civile di Spagna
Appunti per due lettere del 1944 ad Alfredo Nicola (Alfredino) e
Pinin Pacòt (Giuseppe Pacotto)
Appunti di Olivero per il suo lavoro di giornalista parlamentare
sul retro di "Rendiconti parlamentari"
Dattiloscritto di Luigi Olivero con il testo della canzone "Tango delle steppe"
con musica di Alfredo Nicola (Alfredino)
Non mi risulta pubblicata
Programma di serata musicale del 18 febbraio 1948 con musiche di Alfredo Nicola
(Alfredino) su testi poetici di Luigi Olivero
Dediche di Luigi Olivero
Dedica allo scrittore e poeta romano Luigi Huetter da copia di Roma andalusa in proprietà privata
Dedica a Sibilla Aleramo da copia de Ij faunèt conservata
presso l'Istituto Gramsci di Roma
Dedica a Ferdinando Gerra su copia de Ij faunèt in proprietà privata
Dedica alla poetessa Rossana Ombres
da copia de Ij faunèt della Libreria Yelets
Dedica di Luigi Olivero al critico Piero Raimondi da copia de Ij faunèt in proprietà privata
Dedica al critico Nicola Francesco Cimmino da copia di
Giovanni Papini non è l'avvocato del diavolo in proprietà privata
Dedica di Luigi Olivero al poeta pittore GIUSEPPE FABBRI da copia del Rondò dle masche in proprietà privata
Dedica di Luigi Olivero ad Angelo Barrera, fondatore casa editrice Bottega d'Erasmo di Torino,
da copia del Rondò dle masche in possesso della libreria antiquaria Le Colonne Torino
Dedica all'antropologa inglese Mary Danielli da copia de Il rondò dle masche in proprietà privata
Testata della rivista napoletana Belvedere in invio omaggio del 31 dicembre 1939
Al fascista Olivero Luigi Via Arcivescovado, 7 Torino
Tre documenti attestanti l'attività partigiana
di Luigi Olivero
Manoscritto autografo della poesia Le tartarughe dal Fondo Olivero
presso l'AssOlivero di Villastellone
Recensione dell'opera di Luigi Olivero Ij faunèt sulla rivista romana Il Belli
Recensione dell'opera di Luigi Olivero Rondò dle masche di Aldo Spallicci sulla rivista
La pié di Forlì
Giuseppe Macrì ~ Rondò dle masche